giovedì 29 gennaio 2015

Narek Hakhnazaryan all'Aula Magna di Sapienza

Torna a Roma il giovane violoncellista armeno, ormai una star internazionale, Narek Hakhnazaryan. Si esibirà in duo con la pianista Oxana Shevchenko, per una sola data,  3  febbraio  ore  20.30,  presso   l'Aula  Magna  della  Sapienza Università di Roma. 
Aveva debuttato qui  nel novembre del 2011 tra i tre vincitori delle sezioni dedicate a pianoforte, violino e violoncello del Concorso "Ciajkovskij" di Mosca 2011. 
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Narek Hakhnazaryan è nato nel 1988 a Yerevan, Armenia. Ha frequentato prima la Scuola di Musica Sayat Nova di Yerevan. All'età di 12 anni, ha iniziato gli studi al Conservatorio di Mosca.
Ha ricevuto diverse borse di studio dalla Mstislav Rostropovich Foundation e si è esibito in Russia, Germania, Austria, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Turchia e Canada.  In seguito alla vittoria del primo premio alle “Young Concert Artists International Auditions” del 2008, Narek Hakhnazaryan ha esordito alla Zankel Hall della Carnegie Hall di New York ed al Kennedy Center Terrace Theater di Washington D.C. In seguito ha partecipato al Young Concert Artists Festival di Tokyo. Nel corso di una lunga tournée negli Stati Uniti si è esibito come solista alla Symphony Hall di Boston con i Boston Pops
Ha suonato inoltre nell’Isabella Gardner Museum di Boston, nella Chamber Music Society di Buffalo e nelle “Rising Stars Series” del Ravinia Festival. 
Narek Hakhnazaryan suona un violoncello David Tecchler del 1698, su gentile concessione di Valentine Saarmaa, nipote del celebre liutaio Jacques Francais.

Di lui la critica ha scritto che "dal momento in cui sale sul palco trasmette intensità" (New York Times) e che "è un violoncellista fenomenale, ottiene dal suo strumento un suono potente e pieno di colore in ogni registro".


giovedì 15 gennaio 2015

Ultimo saluto alle vittime del brutale assassinio del 12 gennaio

Si sono tenuti oggi a Gyumri i funerali delle vittime del brutale omicidio il 12 gennaio.

Il soldato Valerij Permyakov, della 102° base militare russa dislocata in Armenia, ha confessato di aver ucciso a colpi di kalashnikov i sei membri della famiglia armena nella loro casa a Gyumri (seconda città della Repubblica d’Armenia). 


La tragedia è avvenuta il lunedì 12 gennaio e nella notte di martedì Permjakov è stato arrestato dalle guardie di frontiera russe vicino al confine con la Turchia. 
"Le forze dell'ordine in Armenia non hanno ancora intrapreso nessuna azione investigativa nei confronti dell’imputato che si trova ancora nel territorio della base militare russa",  ha detto oggi il procuratore generale armeno Gevorg Kostanyan.
Kostanyan ha sottolineato che il reato del 12 gennaio ha una "doppia accusa" e comprende sia il crimine militare, punibile secondo il codice penale militare della Russia, così come il reato non militare, commesso nel territorio di Armenia ed è punibile secondo le leggi armene.
Nonostante le insistenti domande dei giornalisti, il procuratore non ha specificato il tribunale di quale paese, alla fine, giudicherà il soldato russo.

La tragedia ha provocato uno shock in Armenia e i nuovi quesiti sulle condizioni di permanenza dei militari russi nel paese.

Fonte: www.azatutyun.am