martedì 23 aprile 2024

24 APRILE 1915 – 24 APRILE 2024

 

109°ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO DEL POPOLO ARMENO

Comunicato stampa

Anche quest’anno, il 24 aprile, noi, italiani di origine armena ed armeni in Italia, raccolti insieme alle comunità cittadine e alle Istituzioni italiane, siamo chiamati a rispondere alla domanda: perché fare memoria del Genocidio subito dagli Armeni nel 1915?
Il primo pensiero non può che andare alle vittime innocenti dell’immane tragedia del Metz Yeghern: a loro, contro l’ostinato e criminale silenzio che vorrebbe rimuovere il loro ricordo, va restituita la giusta luce, quella di martiri che si sono offerti al destino di morte senza perdere la propria umanità e di testimoni, anche per le nostre coscienze, di valori di fede e cultura che nemmeno la furia dei carnefici riuscì a cancellare.

Ma la memoria serve, soprattutto, a noi vivi, perché è a noi che viene affidato un compito: custodire e salvare quei valori, con un impegno che non possiamo lasciare ai sopravvissuti, ormai tutti scomparsi, né solo ai loro discendenti. Sono valori che ci appartengono come uomini e trovano la sintesi più vera nel diritto di ogni persona, gruppo, popolo di mantenere la propria identità, fisica e spirituale, e di avere un futuro nella libertà e nella sicurezza.

In un contesto internazionale quale quello attuale, così segnato da conflitti sanguinosi, instabilità ed incertezza, scegliere questa prospettiva significa guardare anche agli eventi che accadono oggi senza piegarsi alla logica dei rapporti di forza e delle convenienze, ritrovare il coraggio di testimoniare contro le ingiustizie, indagando le complessità dei fatti e dando voce a chi non ce l’ha, contro ogni retorica e ipocrisia.

Non possiamo, allora, in questa giornata, non ricordare e sentirci tutti vicini ai 120 mila Armeni vittime dell’occupazione militare da parte dell’esercito dell’Azerbaijan del territorio dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Dopo il drammatico epilogo a settembre dello scorso anno, essi sono stati costretti ad abbandonare la terra in cui erano insediati da secoli. Il silenzio che è seguito a quel dramma rischia di renderci conniventi con l’atteggiamento minaccioso del Governo azero nei confronti dell’identità stessa del popolo armeno e con la sua volontà, già realizzata in altri territori, di procedere alla sistematica distruzione delle tracce della sua esistenza.

Ricordare è, dunque, un’assunzione di responsabilità collettiva che si rinnova a presidio di valori che fondano la nostra convivenza civile.

Se crediamo che la forma delle cose sia nella loro durata, forse è in questo che possiamo ritrovare il senso di questa ricorrenza: il cammino è lungo ma è una sfida che è giusto raccogliere insieme.

Coordinamento organizzazioni e associazioni armene in Italia

martedì 9 aprile 2024

In occasione del 700° anniversario della morte di Marco Polo (1324), il 5 aprile è stata inaugurata a Palazzo Ducale di Venezia la mostra I MONDI DI MARCO POLO IL VIAGGIO DI UN MERCANTE VENEZIANO DEL DUECENTO che sarà visitabile fino al 29 settembre, 2024.

La nostra socia Zara Pogossian (prof. dell’Università di Firenze) ha fornito le competenze scientifiche per allestire una ricca sala dedicata all'Armenia all'interno di questa mostra.

Vi sono esposti oggetti preziosi in vetro, ceramica, metallo e bassorilievi, oltre a oggetti numismatici provenienti dal Museo di Storia dell'Armenia, manoscritti dell'Istituto dei manoscritti antichi (Matenadaran, Erevan) e della Congregazione mechitarista di Venezia, nonché fotografie dei trattati tra la Serenissima e il Regno armeno della Cilicia.
Inoltre, il catalogo della mostra comprende un saggio dedicato alla storia, commercio, cultura e religione in Armenia al tempo di Marco Polo.
Alla cerimonia di inaugurazione ufficiale sono stati presenti anche il direttore dell'Istituto dei manoscritti antichi (Matenadaran, Erevan) Ara Khzmalyan, il direttore del Museo di Storia dell'Armenia Davit Poghosyan e i rappresentanti della congregazione mekhitarista. Vedi il servizio Rai News 📽



mercoledì 3 aprile 2024

Leggenda Dantesca di Yeghishe Charents all'Università di Napoli Federico II

Domani, 4 aprile all'Università di Napoli Federico II, nell'ambito dell'incontro "Dire l'inferno con (e oltre) Dante" sarà presentato il poema "Leggenda Dantesca" del poeta armeno Yeghishe Charents. Interverranno i traduttori: Alfonso Pompella e Anush Torunyan. 



lunedì 4 dicembre 2023

Serata pro Armenia - Sala di Santa Cecilia

Cari amici, 

siamo lieti di invitarvi alla tradizionale serata pro Armenia nella accogliente sala del monastero delle Benedettine di Santa Cecilia in Trastevere.

Domenica 10 dicembre ore 16:30

Sala di Santa Cecilia - Piazza di Santa Cecilia 22, Roma

 Quest'anno  il nostro ospite è Arthur Alexanian con il suo romanzo  “Il Calice Frantumato“Ibiskos Ulivieri 2021, vincitore nello stesso anno del Premio Firenze – “Fiorino d’oro” nella sezione Narrativa Edita.

Arthur, figlio di Boghos è la prima generazione nata in Francia da genitori armeni che riesce ad aprire una finestra sul padre, diventando una delle voci narranti del libro; lo segue nelle ambizioni e desideri in un viaggio di vita. Questa condizione umana che unisce padre e figlio come in un arcobaleno, non ha fine. Questa storia rappresenta l’eterna condizione umana.

Faranno da cornice le opere delle pittrici, Laura Pogosyan e Anastasia Chaikovskaia. Di origine, stili e percorsi artistici differenti, esse hanno in comune il desiderio di esplorare e raccontare l'Armenia con la propria arte, plasmata dall'impatto con la sua storia, cultura e religione. 

Al termine dell'incontro, il rinfresco con il brindisi prenatalizio.

Vi aspettiamo numerosi.




mercoledì 26 aprile 2023

Presentazione del libro"La Nuora"

 Nel 108° anniversario del genocidio del popolo armeno, vi invitiamo alla presentazione del libro 

La Nuora. Il genocidio armeno di Kessab in Siria, 
di Kevork George Apelian
Biblioteca Europea - Via Savoia 13/15 - Roma
giovedì 4 maggio 2023 - ore 17.30

La Nuora, di Kevork George Apelian (1941- 2011) 

armeno - siriano, nato nel villaggio di Kessab in Siria, 

è un libro prezioso perché ha la qualità di testimoniare, 

attraverso la storia della famiglia  dell'autore, 

cose autenticamente viste o da altri a lui trasmesse. 

Il racconto si intreccia infatti con gli avvenimenti tragici 

del genocidio  del popolo armeno, il primo genocidio 

del Novecento. 

Questo inizia negli anni della Prima guerra mondiale, 

quando si va programmando l’eliminazione degli armeni

e di altre minoranze etniche da parte dell’Impero 

ottomano nell'intento di creare uno Stato-nazione 

da Costantinopoli al Giappone.

Intervengono all'incontro
Laura Mirachian, Ambasciatrice
Kegham J. Boloyan, Professore Università di Bari e Lecce
Nicola Migliorino
autore del saggio sulla diaspora armena in Libano e Siria.
 Legge alcuni passi del libro: Valeria De Matteis